
Sulla maglia del tuo team è più importante il nome davanti o quello dietro? Chiedilo al coach aziendale
Il nome davanti è quello della squadra, quello dietro è quello del giocatore, quindi, se parliamo di team, la risposta – da coach aziendale – è semplice e immediata: quello che deve contare di più è il nome della squadra, altrimenti non esisterebbe una forte identità di gruppo.
E se così non fosse? Un team coach ti chiederebbe:
- c’è fiducia tra i tuoi collaboratori?
- hanno paura del conflitto tra loro?
- si impegnano abbastanza?
- si assumono le loro responsabilità?
- sono attenti a conseguire i risultati?
Se anche ad una sola di queste domande, hai risposto NO, molto probabilmente, hai un problema. Che si tratti di famiglia, di un gruppo sportivo o di un team aziendale, ricorda, le potenzialità e i talenti dei singoli si esprimono al massimo quando:
- lavorano in maniera armonica
- sono affiatati
- regna la fiducia
Un buon corporate coach sa che quelle sopra sono le 5 disfunzioni del team identificate da Patrik Lencioni e che è importante non cedere alla tentazione di approcciare queste cinque problematiche come indipendenti l’una dall’altra. Si tratta infatti di un modello inter-correlato, in cui la presenza di anche una sola di esse, è potenzialmente fatale per il successo di un team. Come un solo anello rotto di una catena, tutto il lavoro di squadra si deteriora se si permette anche a una singola disfunzione di prosperare.
Trasforma i tuoi “no” in “si” e portali a risultato
Il metodo che, come coach aziendale, uso, quando lavoro con i gruppi di persone per portarli a risultato, pur essendo cucito sartorialmente sulle singole realtà, ha sempre 3 passaggi fondamentali:
- Primo, si fa “il punto nave”.
- Secondo, si stabilisce la “direzione”.
- Terzo, si definisce l’obiettivo.
Sei curioso di sapere come Neuroscienza e metodologia “Agile” conducono per certo a risultati misurabili?